Turismo Accessibile e Sociale
E’ un ambito ereditato da Antenne Handicap, dove ora Lymp foundation si sta investendo.
Dall’esperienza che abbiamo maturato nell’ambito del turismo sociale anche organizzando eventi importanti come i giochi nazionali invernali di Special Olympics che nel 2015 hanno portato un migliaio di persone per una settimana a La Thuile tra atleti con disabilità e familiari, ci sentiamo di dire che pensare ad un turismo di nicchia rivolto esclusivamente alle persone con disabilità non è una strada corretta, per diverse ragioni; non garantirebbe inizialmente dei numeri importanti, anche se una persona con disabilità non si muove mai da sola, ma anche perché andremmo verso la direzione di “ghettizzare” in strutture, realtà che accolgano turisti con disabilità, mentre a cominciare dalla scuola italiana si opera invece per l’inclusione e le pari opportunità…
Porre però l’attenzione a persone con “bisogni speciali” significa anche rispondere a persone che ad esempio transitoriamente necessitano di accortezze, come una madre con il passeggino ma anche ad un’altra importantissima categoria che è quella delle tante persone anziane, che al momento in Italia sono una delle poche categorie che hanno ancora la disponibilità economica, per le quali un modello d’accoglienza che sappia rispondere anche alle loro esigenze potrebbe essere veramente accattivante e in coerenza con una logica di destagionalizzazione che non sempre può essere pensata per una famiglia con un bambino con disabilità che va ad esempio ancora a scuola e che allora giustamente richiede la settimana bianca nel periodo delle vacanze e deve avere il diritto di accedervi.
Cerchiamo di sviluppare un modello d’accoglienza fondato sulla personalizzazione delle proposte in funzione delle caratteristiche e soprattutto delle potenzialità della persona sia per la stagione estiva che per quella invernale, per un cambio di paradigma: la montagna vista come opportunità anziché come barriera;
Negli anni abbiamo sviluppato numerosi progetti tra i quali il Plan Integré Transfrontalier – PIT “Autour du Mont Blanc” programmazione 2007/2013 che ha portato alla realizzazione di una brochure che ha mappato alcune strutture ricettive e non del territorio attraverso una nuova metodologia che si chiama CARE (Città accessibili delle regioni europee) che descrive in modo oggettivo senza giudizio sulla struttura.
Nel progetto AuTour du Mont Blanc abbiamo sviluppato anche una nuova modalità di rilevazione e di restituzione di percorsi escursionistici, pensati anche per persone a mobilità ridotta (anziani, bambini piccoli, persone in sedia a rotelle ecc), nella logica di cui parlavamo prima di aprire l’offerta turistica.
Abbiamo così sviluppato un nuovo principio; non più sentieri dedicati alle persone con disabilità che richiedono elevati costi di realizzazione e soprattutto di manutenzione ma mettiamo le persone con disabilità nelle condizioni di avvicinarsi a molti sentieri che si presterebbero per caratteristiche, attraverso quindi ausili specifici come la Joelette.
Analogamente in inverno la fruibilità è sempre garantita dall’utilizzo di ausili come ad esempio il B.A.S.S. Da qui l’intreccio tra questa azione e quella dello sviluppo di ausili e della ricerca scientifica.
Lo scopo di un ausilio è quello di sopperire ad una limitazione funzionale attraverso un “aiuto” che compensi il deficit motorio.
Progetti Correlati
Sosteniamo pertanto le proposte sportive di integrazione proposte in seno alla polisportiva Ecole du Sport, tra cui: Baskin, Calcio integrato, l’attività in ambito Special Olympics (Golf, racchette da neve, sci alpino, sci nordico, snowboard), e in ambito CIP, FISIP e FISDIR.